domenica 19 aprile 2015

L'umanità che affoga

Sono un essere umano, per questo piango, per questo ho paura, per questo non capisco. Loro erano esseri umani. Erano Settecento, e sono affogati. Morti, strappati alla vita e alla speranza che li ha condotti fin lì. Fuggivano da guerre, dal orrore, dalla disperazione, perché per affrontare il tutto e per tutto non puoi che vivere in essa. Ora i loro corpi sono sul fondo di un mare, divenuto cimitero. Insieme a quelli di tante, troppe persone. Ma voi ve la immaginate? Provate a immedesimarvi per un momento in loro? Ve lo immaginate mai l’orrore negli occhi di chi sta per affogare? Io ho provato ad immaginarlo ed è tremendo. E’ l’umanità che affoga, è la nostra consapevolezza di essere persone, così come lo sono loro. Vorrei che li si guardasse come parte dell’umanità e non come ”clandestini”. Il clandestino non esiste. Esiste l’uomo che semplicemente chiede aiuto. Ed esiste un Mondo “civile” che resta cieco e impassibile ad osservare. Ma come fa? Non è assordante questo vostro silenzio? Non è assurda la vostra immobilità che dimostra il vostro fallimento? La vostra indifferenza per me è pietrificante. La vostra ipocrisia agghiacciante. Parlo a voi, perché io non ne faccio parte. Le avete le potenzialità, perché siete il continente più ricco del Mondo, ma la strada non la si vuole intraprendere perché non bisogna disturbare la vostra comodità, il vostro vile perbenismo. Svegliati Europa, vieni fuori dalla tua avida chiusura. Guarda quello che accade a sud delle tue coste. Anzi, smetti di guardare e agisci. Solleva le braccia di chi affoga, se non le sollevi, contribuisci affinché trovino la morte. La vostra falsità e indifferenza, contribuisce a sviluppare l’odio di chi ignora la verità, o si affida alla vostre costruzioni. Siete colpevoli si, l’Europa è colpevole, così come lo sono i trafficanti di quei corpi, perché fate finta di non vedere quello che anche voi avete contribuito a determinare: un ecatombe nel nostro mar Mediterraneo. Mi sento di accusare sì, di denunciare e condannare perché io di questo schifo non faccio parte, non voglio che venga identificata in questo orrendo gioco che state portando avanti con le vite umane. Perché come scriveva M.L.King, io non ho paura della cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti.


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