Sono un essere umano, per questo piango, per questo ho
paura, per questo non capisco. Loro erano esseri umani. Erano Settecento, e
sono affogati. Morti, strappati alla vita e alla speranza che li ha condotti
fin lì. Fuggivano da guerre, dal orrore, dalla disperazione, perché per
affrontare il tutto e per tutto non puoi che vivere in essa. Ora i loro corpi
sono sul fondo di un mare, divenuto cimitero. Insieme a quelli di tante, troppe
persone. Ma voi ve la immaginate? Provate a immedesimarvi per un momento in
loro? Ve lo immaginate mai l’orrore negli occhi di chi sta per affogare? Io ho
provato ad immaginarlo ed è tremendo. E’ l’umanità che affoga, è la nostra consapevolezza
di essere persone, così come lo sono loro. Vorrei che li si guardasse come
parte dell’umanità e non come ”clandestini”. Il clandestino non esiste. Esiste
l’uomo che semplicemente chiede aiuto. Ed esiste un Mondo “civile” che resta
cieco e impassibile ad osservare. Ma come fa? Non è assordante questo vostro
silenzio? Non è assurda la vostra immobilità che dimostra il vostro fallimento?
La vostra indifferenza per me è pietrificante. La vostra ipocrisia
agghiacciante. Parlo a voi, perché io non ne faccio parte. Le avete le
potenzialità, perché siete il continente più ricco del Mondo, ma la strada non
la si vuole intraprendere perché non bisogna disturbare la vostra comodità, il
vostro vile perbenismo. Svegliati Europa, vieni fuori dalla tua avida chiusura.
Guarda quello che accade a sud delle tue coste. Anzi, smetti di guardare e
agisci. Solleva le braccia di chi affoga, se non le sollevi, contribuisci
affinché trovino la morte. La vostra falsità e indifferenza, contribuisce a
sviluppare l’odio di chi ignora la verità, o si affida alla vostre costruzioni.
Siete colpevoli si, l’Europa è colpevole, così come lo sono i trafficanti di quei
corpi, perché fate finta di non vedere quello che anche voi avete contribuito a
determinare: un ecatombe nel nostro mar Mediterraneo. Mi sento di accusare sì,
di denunciare e condannare perché io di questo schifo non faccio parte, non
voglio che venga identificata in questo orrendo gioco che state portando avanti
con le vite umane. Perché come scriveva M.L.King, io non ho paura della
cattiveria dei malvagi, ma del silenzio degli onesti.
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