venerdì 29 maggio 2015

Quando si smette di guardare all'altro come essere umano allora é necessario fermarsi un attimo a riflettere!

“Sgomberiamo, usiamo la ruspa e abbattiamo”, “sono solo la feccia, sono degli schifosi, qui non li vogliamo!” oppure ancora “vadano a lavorare, se ne ritornino a casa loro.” Queste sono solo alcune delle frasi, delle imprecazioni che sento circolare questi giorni. Ma vorrei fare anche due precisazioni. Se ve la state prendendo con i rom magari vorrebbero anche lavorare, ma immagino che nessuno di voi che urla tanto glielo darebbe un lavoro, e una nazione in ogni caso non ce l’hanno. Se ve la state prendendo con i profughi, che siano neri, mulatti, asiatici, questi a lavorare quando possono ci vanno ma vengono sfruttati; e quando ci vanno poi ve la prendete ancora con loro perché vi rubano il lavoro. Per questo vorrei che ci si fermasse un attimo a riflettere e fare un passo indietro. Dicono che il Mondo vada avanti, ma non so quale Mondo vada davvero avanti. Noi ci stiamo chiudendo, ci stiamo raggomitolando in noi stessi. Ci sono tante cose che infatti non capisco, tante cose per cui resto ogni giorno particolarmente perplessa. Ci sono parole, termini, imprecazioni che mi ricordano infatti tanto quelle del pre-guerra mondiale, una sorta di inizio di nazismo, quando si usava come capro espiatorio della crisi tedesca la razza ebraica, o appunto lo zingaro, il nero, insomma il diverso. Perché credere che in questa terra non ci dobbiamo essere nient’altro che noi? Noi chi siamo? Non siamo uomini e donne come loro nati in questo stesso Mondo e con il loro stesso diritto di viverci? Non ce la siamo comprata questa terra. Sì è vero, paghiamo le tasse per mandarla avanti. E il pagare le tasse ci garantisce quel po’ di welfare di cui ancora usufruiamo, dignità, un tetto sulla testa. Ma poi vi è una fetta di terra di cui noi non ci occupiamo, vi sono persone, i così detti outsiders (barboni, zingari, profughi) che a quanto pare perché non combinano nulla qui su questa terra secondo alcuni non vi devono essere. “Loro ci rubano solo i soldi, loro sono solo dei bastardi che si approfittano di noi.” Ma loro in realtà, non chiedono i benefici di cui noi usufruiamo. In ogni caso esistono, e forse esistono per lo stesso meccanismo che garantisce ancora a molti di noi vite dignitose, e a meno che non li vogliamo far fuori tutti, come tempo fa pensò di fare un signore che si chiamava Hitler, dobbiamo trovare un sistema per integrarli, e magari questo sistema è il lavoro. Ma il lavoro non c’è per chi nasce bianco e italiano, figuriamoci per lo zingaro o l’africano. Allora vedete che siamo contraddittori ed ipocriti. Vedete che c’è un enorme falla nel sistema che non ha nulla a che vedere con le etnie e i profughi. Perché se credete che chi non serve alla società, chi fa parte della feccia umana, chi da solo fastidio, e non è parte della razza ariana, allora deve morire perché su questa terra ci dobbiamo restare solo noi allora posso dire a malincuore che siamo diventati un popolo di nazisti o di colonialisti. Se non volete ritenervi tali allora fate un passo indietro e riflettiamo insieme. Dove stiamo andando? Dove ci sta portando questa rabbia sociale? Ve ne state rendendo conto che vi è chi ci gode(vedasi Matteo Salvini) nel mettere i penultimi che siamo noi contro gli ultimi che sono loro? Perché si una scala sociale esiste, al diavolo le baggianate del siamo tutti uguali. Dovremmo essere tutti uguali, in dignità e diritti ma No, questo modello capitalista che vi piace tanto non ci vuole tutti uguali. Ci vuole tutti diversi. C’è chi secondo questo sistema deve vivere nel extra lusso, chi invece deve vivere negli slam brasiliani o indiani per poter poi essere sfruttati. C’è chi deve migrare e chi invece non ha un posto dove stare. Non sto affatto sostenendo il principio comunista sovietico, del ripartiamo tutto in parti uguali secondo i dettami dello stato. E’ giusto che chi lavori tanto, guadagni tanto. Chi lavora poco, guadagni poco. Ma qui in questo Mondo chi ha tanto non è detto che lavori proprio tanto, e chi ha poco invece spesso e volentieri lavora molto più di quello che ha tanto. In questa terra vige lo sfruttamento più becero e meschino. Quello che si basa sull'omertà, sul silenzio, sul so ma tanto va così e non ci posso far nulla. Lo odio. Ditemi voi che non fate altro che imprecare contro lo zingaro, che chiedete di sgomberare i campi e mandarli via, dove volete che vadano? Via dal Italia? Sapete, questa etnia è ovunque. So che possono essere fastidiosi, e so anche che possono rubare. Ma vi dico anche un’altra cosa. Dobbiamo impegnarci per trovare un modo per convivere con più gruppi culturali, etnici diversi, non possiamo restare ancorati all'idea che l'Italia debba restare un paese popolato da bianchi, per i bianchi. Perché uomini e donne appartenenti a quel etnia ci sono, sono fra noi, esistono e sono in tutte le nazioni, così come gli ebrei, i musulmani, i cinesi, così come ognuno. Erano un popolo nomade, ora si stanno stanziando, dove la terra lo permette, ma vivono in baracche non vivono nei nostri palazzi. Pensate che quando il comune limitrofo vada al campo, pronto con ruspe e poliziotti a sgomberarli, poi si risolve qualcosa? No, poi non si risolve un bel niente. Si spostano e si ri-stanziano, e si incattiviscono e poi bevono magari e come dei pazzi uccidono e feriscono altre persone. No, non credo che dando fuoco a dei campi rom sia mai possibile risolvere il problema. Si loro tendendo anche a rubare, a compiere quei furtarelli che ovviamente infastidiscono ognuno di noi, perché noi anche non è che abbiamo tantissimo e possiamo permetterci di elargire denaro a chi capita. Siamo infastiditi perché violano la nostra tranquillità, perché puzzano, perché ci guardano con quei denti gialli, e quelle voci malinconiche, perché temiamo che da un momento al altro possano fregarci la borsa, ma se lavorassero non avrebbero bisogno di rubare, se li cominciassimo a guardare ognuno come una persona a sé e non tutti con quel fare accusatorio e diffidente forse ci potrebbe essere una via d’uscita. Forse mi sbaglio, ma è solo una cosa a cui ho pensato, perché io il sistema dell’usare la ruspa proprio non lo concepisco. Avanti ieri hanno ucciso, è vero, ed è stato un gesto efferato che non si può non condannare, ma perché prendersela con l’intera loro etnia? Perché non prendersela solo con chi ha ucciso e incriminare solo costui? È questo il nostro più grande errore. Vogliamo che gli altri guardino noi come persone, ma noi guardiamo gli altri come componenti di un unico blocco etnico e non va bene. Ripeto, vi sono tante domande a cui non riesco a trovare risposta. Purtroppo non ho una soluzione che possa aggradare tutti, ma mi piacerebbe solo che si riflettesse un po’ prima di sparare sentenze che sanno di fascismo e nazismo e mi piacerebbe soprattutto che dei certi signori non strumentalizzassero disgrazie per i propri fini. Devo dire che è proprio da vomito.



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