“Sgomberiamo, usiamo la ruspa e abbattiamo”, “sono solo la
feccia, sono degli schifosi, qui non li vogliamo!” oppure ancora “vadano a
lavorare, se ne ritornino a casa loro.” Queste sono solo alcune delle frasi,
delle imprecazioni che sento circolare questi giorni. Ma vorrei fare anche due
precisazioni. Se ve la state prendendo con i rom magari vorrebbero anche lavorare,
ma immagino che nessuno di voi che urla tanto glielo darebbe un lavoro, e una
nazione in ogni caso non ce l’hanno. Se ve la state prendendo con i profughi,
che siano neri, mulatti, asiatici, questi a lavorare quando possono ci vanno ma
vengono sfruttati; e quando ci vanno poi ve la prendete ancora con loro perché
vi rubano il lavoro. Per questo vorrei che ci si fermasse un attimo a
riflettere e fare un passo indietro. Dicono che il Mondo vada avanti, ma non so
quale Mondo vada davvero avanti. Noi ci stiamo chiudendo, ci stiamo
raggomitolando in noi stessi. Ci sono tante cose che infatti non capisco, tante
cose per cui resto ogni giorno particolarmente perplessa. Ci sono parole,
termini, imprecazioni che mi ricordano infatti tanto quelle del pre-guerra
mondiale, una sorta di inizio di nazismo, quando si usava come capro espiatorio
della crisi tedesca la razza ebraica, o appunto lo zingaro, il nero, insomma il
diverso. Perché credere che in questa terra non ci dobbiamo essere nient’altro
che noi? Noi chi siamo? Non siamo uomini e donne come loro nati in questo
stesso Mondo e con il loro stesso diritto di viverci? Non ce la siamo comprata
questa terra. Sì è vero, paghiamo le tasse per mandarla avanti. E il pagare le
tasse ci garantisce quel po’ di welfare di cui ancora usufruiamo, dignità, un
tetto sulla testa. Ma poi vi è una fetta di terra di cui noi non ci occupiamo,
vi sono persone, i così detti outsiders (barboni, zingari, profughi) che a
quanto pare perché non combinano nulla qui su questa terra secondo alcuni non
vi devono essere. “Loro ci rubano solo i soldi, loro sono solo dei bastardi che
si approfittano di noi.” Ma loro in realtà, non chiedono i benefici di cui noi
usufruiamo. In ogni caso esistono, e forse esistono per lo stesso meccanismo che garantisce ancora a molti di noi vite dignitose, e a meno che non li vogliamo far fuori tutti,
come tempo fa pensò di fare un signore che si chiamava Hitler, dobbiamo trovare
un sistema per integrarli, e magari questo sistema è il lavoro. Ma il lavoro
non c’è per chi nasce bianco e italiano, figuriamoci per lo zingaro o l’africano.
Allora vedete che siamo contraddittori ed ipocriti. Vedete che c’è un enorme
falla nel sistema che non ha nulla a che vedere con le etnie e i profughi.
Perché se credete che chi non serve alla società, chi fa parte della feccia umana, chi da
solo fastidio, e non è parte della razza ariana, allora deve morire perché su
questa terra ci dobbiamo restare solo noi allora posso dire a malincuore che siamo diventati
un popolo di nazisti o di colonialisti. Se non volete ritenervi tali allora
fate un passo indietro e riflettiamo insieme. Dove stiamo andando? Dove ci sta
portando questa rabbia sociale? Ve ne state rendendo conto che vi è chi ci gode(vedasi Matteo Salvini) nel mettere i penultimi che siamo noi contro gli ultimi che
sono loro? Perché si una scala sociale esiste, al diavolo le baggianate del
siamo tutti uguali. Dovremmo essere tutti uguali, in dignità e diritti ma No,
questo modello capitalista che vi piace tanto non ci vuole tutti uguali. Ci
vuole tutti diversi. C’è chi secondo questo sistema deve vivere nel extra
lusso, chi invece deve vivere negli slam brasiliani o indiani per poter poi
essere sfruttati. C’è chi deve migrare e chi invece non ha un posto dove stare.
Non sto affatto sostenendo il principio comunista sovietico, del ripartiamo tutto
in parti uguali secondo i dettami dello stato. E’ giusto che chi lavori tanto,
guadagni tanto. Chi lavora poco, guadagni poco. Ma qui in questo Mondo chi ha
tanto non è detto che lavori proprio tanto, e chi ha poco invece spesso e
volentieri lavora molto più di quello che ha tanto. In questa terra vige lo sfruttamento
più becero e meschino. Quello che si basa sull'omertà, sul silenzio, sul so ma
tanto va così e non ci posso far nulla. Lo odio. Ditemi voi che non fate altro
che imprecare contro lo zingaro, che chiedete di sgomberare i campi e mandarli
via, dove volete che vadano? Via dal Italia? Sapete, questa etnia è ovunque.
So che possono essere fastidiosi, e so anche che possono rubare. Ma vi dico
anche un’altra cosa. Dobbiamo impegnarci per trovare un modo per convivere con più gruppi culturali, etnici diversi, non possiamo restare ancorati all'idea che l'Italia debba restare un paese popolato da bianchi, per i bianchi. Perché uomini e donne appartenenti a quel etnia ci
sono, sono fra noi, esistono e sono in tutte le nazioni, così come gli ebrei, i musulmani, i cinesi, così come ognuno. Erano un popolo nomade, ora si stanno
stanziando, dove la terra lo permette, ma vivono in baracche non vivono nei
nostri palazzi. Pensate che quando il comune limitrofo vada al campo, pronto
con ruspe e poliziotti a sgomberarli, poi si risolve qualcosa? No, poi non si
risolve un bel niente. Si spostano e si ri-stanziano, e si incattiviscono e poi
bevono magari e come dei pazzi uccidono e feriscono altre persone. No, non
credo che dando fuoco a dei campi rom sia mai possibile risolvere il problema. Si
loro tendendo anche a rubare, a compiere quei furtarelli che ovviamente
infastidiscono ognuno di noi, perché noi anche non è che abbiamo tantissimo e
possiamo permetterci di elargire denaro a chi capita. Siamo infastiditi perché
violano la nostra tranquillità, perché puzzano, perché ci guardano con quei
denti gialli, e quelle voci malinconiche, perché temiamo che da un momento al altro
possano fregarci la borsa, ma se lavorassero non avrebbero bisogno di rubare,
se li cominciassimo a guardare ognuno come una persona a sé e non tutti con
quel fare accusatorio e diffidente forse ci potrebbe essere una via d’uscita.
Forse mi sbaglio, ma è solo una cosa a cui ho pensato, perché io il sistema
dell’usare la ruspa proprio non lo concepisco. Avanti ieri hanno ucciso, è vero,
ed è stato un gesto efferato che non si può non condannare, ma perché
prendersela con l’intera loro etnia? Perché non prendersela solo con chi ha ucciso
e incriminare solo costui? È questo il nostro più grande errore. Vogliamo che
gli altri guardino noi come persone, ma noi guardiamo gli altri come componenti
di un unico blocco etnico e non va bene. Ripeto, vi sono tante domande a cui
non riesco a trovare risposta. Purtroppo non ho una soluzione che possa
aggradare tutti, ma mi piacerebbe solo che si riflettesse un po’ prima di
sparare sentenze che sanno di fascismo e nazismo e mi piacerebbe soprattutto
che dei certi signori non strumentalizzassero disgrazie per i propri fini. Devo
dire che è proprio da vomito.