Mi presento. Sono Silvia e sono una sognatrice. 23 anni fa sono entrata a far parte di un vasto
sistema di cose, e di emozioni che fatico ancora a comprendere. Tutto intorno a
me può essere al contempo affascinante, misterioso e terribilmente fastidioso.
Ho paura di avvertire troppo il peso di questo Mondo. Tante volte mi vien da
pensare che in fin dei conti sono una persona fortunata. Sì che lo sono. Come
scrivevo in un momento di pura riflessione natalizia, sono nata bianca,
europea, sana, forte, etero, benestante. Non sono nata nera, africana, malata,
debole, omo, e povera. Io sono nata con delle fortune. Quando ero piccola mi
dicevano che io ero nata fortunata perché sono nata con la cosiddetta camicia,
simbolo di fortuna. Ma io quella placenta addosso ce l’ho e l’avrò sempre. E
no, non ringrazio il signore per questo, perché non credo ad un essere
superiore al uomo che elargisca doni a chi si e a chi no. E non ringrazio
nemmeno il fato. Non ringrazio nessuno, se non in parte la mia famiglia, anche
se non dipende interamente da loro questa fortuna. Naturalmente una volta messi
al Mondo, e questa è una bellissima espressione, dobbiamo decidere noi cosa
fare del tempo che ci viene concesso, che come ben si sa è molto labile. Tanto
facilmente vien donata, così tanto facilmente vien portato via questa vita . Io
sono stata messa al Mondo, e ripeto al Mondo e non in Italia o a San Benedetto,
o nel Universo, forse non con uno scopo preciso, ma con una personalità, una
potenzialità, dei principi da cui partire per costruire qualcosa. E questo
qualcosa spero e credo di costruirlo un po’ alla volta con l’aiuto di chi mi ha
dato la vita e non solo. Mi sono saputa e conosciuta. Ho scoperto di essere una
persona sensibile. Sensibile rispetto alle piccole e grandi cose con cui ogni
giorno ci interfacciamo. Sensibile di fronte a un quadro, a un pezzo di musica
classica, sensibile al fruscio del vento che fa danzare la natura, al riso
familiare, alla bellezza ma anche sensibile di fronte al orrore, alla
tragedia. Mi sento particolarmente emotiva e in empatia con chi soffre. Sento
forte in me il desiderio di agire e quindi una costante impotenza, sensazione
che riesco ad annullare solo con le buone azioni in funzione di qualcun altro.
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